L’Atlante informatizzato dell’Adriatico antico

1. Gli obienttivi


Il progetto mira a realizzare una mappa d’insieme delle regioni affacciate sull’Adriatico antico, dall’Albania alla Puglia, al fine di offrire una panoramica della ricerca partendo da un supporto cartografico, sotto forma di un sistema d’informazione geografica (GIS) consultabile su Internet.

I limiti geografici di questo spazio adriatico sono fissati alla linea dello spartiacque per la penisola italiana, alle Alpi e ai Balcani; nella pianura del Po il progetto ingloba la parte orientale delle attuali regioni dell’Emilia Romagna e del Veneto. I limiti cronologici vanno dal XI secolo a. C. fino all’VIII secolo d. C.

Sono previste delle carte per ogni grande periodo: protostoria (3), epoca tardo-repubblicana (1), Alto Impero (1) e Tarda Antichità(2).

 

{mediabox src=images/Images-site/it_carte_1.jpg|t=L’area adriatica: limiti geografici dell’Atlante informatizzato dell’Adriatico antico}Limiti geografici dell’Atlante informatizzato dell’Adriatico antico{/mediabox}

L’area adriatica: limiti geografici dell’Atlante informatizzato dell’Adriatico antico

 

Non si tratta di una carta archeologica, impossibile da costruire su un così vasto spazio allo stato attuale delle nostre conoscenze e a questa scala, bensì di una carta di siti maggiori, documentati tramite fonti scritte e/o archeologiche. Per ogni sito vengono forniti cenni storici e archeologici, accompagnati all’occorrenza da documenti figurati con fonti scritte bibliografia. Le schede dei siti saranno aggiornate a intervalli regolari. Parallelamente saranno realizzate da diversi specialisti delle carte tematiche riguardanti in particolare l’economia (diffusione di prodotti, correnti commerciali), l’onomastica e i culti.

 

L’Atlante sarà a disposizione del pubblico (ricercatori e grande pubblico) on line. Le lingue utilizzate sono quelle dei partecipanti, a cui si aggiunge l’inglese: per consultare il sito, i visitatori potranno dunque scegliere tra albanese, croato, francese, inglese, italiano e sloveno.

 

2. Le tappe

  • L'avvio del progetto

Il progetto è iniziato nel 2010, dopo la tavola rotonda internazionale tenutasi nel marzo 2009 a Roma, che ha definito i principi e le modalità della realizzazione dell’Atlante. Nello stesso anno, al termine delle riunioni di Trieste, in gennaio, e di Lubiana, in giugno, è stato sviluppato un database da Giovanni Zorzetti (Trieste).

 

  • Lo sviluppo degli strumenti geomatici

Dal 01 febbraio 2011, un’équipe costituita dai membri di Ausonius (UMR 5607 – CNRS / Università di Bordeaux 3) e del centro di risorse numeriche M2ISA (Metodologie per la Modellizzazione dell’Informazione geografica applicata alle Scienze umane e sociali) appoggiata al CEIAS (Centro di Studi dell’India e dell’Asia del Sud, UMR 8564 - CNRS / EHESS) lavora allo sviluppo degli strumenti geomatici :

        -  elaborazione del modello concettuale di dati secondo il metodo HBDS (Hypergraph Based Data Structure) e all’implementazione del database geomatico (software ArcGis) da parte di Dominique Baud, geografa e post-dottoranda all’Ausonius.

        -  elaborazione di un fondo di carte (raster) di tipo immagine dell’insieme dell’Adriatico (immagini da satellite Landsat, risoluzione di 30 m) e della penisola istriana (immagini SPOT 5, risoluzione di 2.5 m, programma ISIS del CNES) da parte di Peter Pehani, dell’istituto di studi antropologici e spaziali di Lubiana.

        -  sviluppo del geoportale da parte di Françoise Pirot e Tarek Sboui, del centro di risorse numeriche M2ISA.

 

  • L’Istria antica scelta come zona-test

Parallelamente, i centri di ricerca di Trieste, Lubiana e Pola, in collaborazione con Ausonius e l’Ecole Française de Rome, portano a termine l’inserimento nel database realizzato da G. Zorzetti i dati relativi alla penisola istriana, comprendente i territori delle città antiche di Tergeste (Trieste), Parentium (Poreč), Pola (Pula), Albona (Labin) e Flanona (Plomin). L’Atlante informatizzato dell’Istria (carte e database) sarà consultabile prossimamente sul nostro portale.

 

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Zona-test dell’Istria

 

  • L’Atlante dell’Adriatico orientale

Dopo l’Istria, lo stesso lavoro sarà realizzato nel 2012 e 2013 per la Liburnia e la Dalmazia dall’Università di Zadar, sotto la responsabilità di Slobodan Čače e per l’Albania dall’Istituto archeologico di Tirana, sotto la responsabilità di Shpresa Gjungecaj.

 

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Atlante dell’Adriatico orientale: zone da trattare dal 2012 al 2013

 

  • L’Atlante dell’Adriatico occidentale

Da parte loro, i centri italiani implicati copriranno le rispettive regioni, utilizzando, se necessario, gli strumenti geomatici messi a loro disposizione e le carte archeologiche in via di elaborazione. Lo scopo finale è presentare un Atlante informatizzato dell’insieme dell’Adriatico antico entro il 2015.

 

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